14 agosto 2012

The Girl with the Dragon Tattoo


Solita premessa doverosa: non ho letto i libri di Larsson e non ho visto il film originale svedese. Ok, titoli di testa.


Quello che in Italia si intitola Millennium - Uomini che odiano le donne è il rifacimento americano diretto da David Fincher dell'omonimo film svedese del 2009. Nel caso non lo sappiate ancora, narra le storie parallele di Mikael Blomkvist, un giornalista che si ritrova in difficoltà economica e progessionale dopo aver perso una causa per diffamazione, e Lisbeth Salander, una ragazza dal passato e dal presente complicati che ha un'abilità particolare per le indagini al limite e oltre la legalità. Le loro vicende s'incrociano brevemente all'inizio del film e poi si ritrovano a collaborare sul caso mai risolto della sparizione della rampolla di una facoltosa famiglia svedese, avvenuta a settembre del 1966.

La prima parte del film vede i due protagonisti percorrere un percorso separato e Fincher gestisce bene la differenza di tono tra la tranquilla e isolata isola su cui si trova Mikael e la oscura e violenta realtà urbana di Lisbeth, resa con mestiere visivamente e musicalmente grazie all'ottima colonna sonora di Trent Reznor e Atticus Ross (autori anche di quella di The Social Network). Sono soprattutto le vicende di Lisbeth a colpire, con la loro violenza e loro situazioni ai limiti, e Fincher non si tira indietro quando si tratta di rappresentarle con il necessario realismo che però non scade mai nel voyerismo e nel cattivo gusto.

Quando finalmente Lisbeth e Mikael si ritrovano, comincia il vero lavoro di indagine e il film assume maggiormente i toni e i temi del thriller. Tutto procede perfettamente grazie all'ottima regia di Fincher e alla sua attenzione al ritmo narrativo, ma il film perde mordente proprio sul finale, quando i protagonisti arrivano a una resa dei conti che sembra spuntare quasi dal nulla. Come se non bastasse, dopo la conclusione del caso c'è un'ulteriore parte narrativa che sembra appicciccata un po' a forza al film e mal si amalgama con il resto della vicenda.

Nonostante una trama leggermente zoppicante nella parte finale, The Girl with the Dragon Tattoo è comunque un ottimo film che non annoia mai nonostante i 150 minuti abbondanti di durata, grazie anche alle ottime interpretazioni di Daniel Craig e soprattutto Rooney Mara, monumentale nel ruolo di Lisbeth. I problemi narrativi sono probabilmente da ricondurre al libro, ma Fincher ha diretto con il solito stile impeccabile e il risultato è un film che magari non aggiungerà nulla all'originale (che probabilmente recupererò presto), ma che è sicuramente godibilissimo e merita di essere visto.

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