14 febbraio 2008

Non si finisce mai di imparare

Sono venuto piuttosto spesso, ma è la prima volta che mi capita di venire in questa stagione. Quindi è la prima volta che assisto al San Valentino giapponese.
Ora, sappiamo benissimo quanto piaccia ai giapponesi appropriarsi delle nostre tradizioni per riadattarle ai loro gusti e necessità, e la festa degli innamorati non fa eccezione.
Tradizionalmente, Natale è la festa delle coppie in Giappone, mentre ho scoperto che San Valentino invece è una più generica "festa dell'affetto", per così dire. Quindi è cosa abituale scambiarsi cioccolatini, regalini e carinerie assortite tra amici, colleghi e quant'altro. Soprattutto le ragazze sembrano adorare questa tradizione, con un continuo di risatine, inchini e cazzate del genere.
Per i primi minuti in ufficio non sono riuscito veramente che stesse succedendo. Poi ho chiesto lumi a un mio collega tedesco che vive a Tokyo, e lui mi ha spiegato l'arcano. E vabbè, abbiamo imparato una cosa nuova.

Per il resto, il primo giorno in ufficio si è svolto senza particolari scossoni. Ho rivisto amici e conoscenti che non incontravo da un anno abbondante e ho fatto la conoscenza di una delle coordinatrici del progetto a cui sto lavorando. E devo dire che, come mi avevo già detto in molti, è davvero carina, anche se un po' troppo magra.
Nota di colore: quando dicevo ai miei amici su cosa sto lavorando, la loro risposta è stata invariabilmente "Ah, that..."

Ah, ho anche rivisto una delle mie colleghe preferite, una delle ragazze più carine che conosca. Combinazione vuole che lavori al mio stesso piano... solo ottimo. Mi ha chiesto perché non le ho scritto per avvertirla che stavo arrivando. Ho evitato di farle presente che le avevo già scritto un paio di volte nel corso dell'anno, senza la benché minima risposta da parte sua... la stronza.

Eccoci di nuovo qui

A Tokyo, dico. In una fredda (ma veramente fredda) e assolata Tokyo.
Vi dirò, stavolta non avevo molta voglia di venire, ma non avevo molta scelta.

Il viaggio in aereo con la Virgin Atlantic è passato abbastanza in fretta, soprattutto grazie all'ampia scelta di film di ottima qualità. Tra l'altro, sui voli Virgin si può iniziare a vedere i film in ogni momento, e mettere in pausa quando si vuole. Solo ottimo.
Mi sono visto, nell'ordine:

- Ratatouille
Bello, ma non mi ha esaltato come The Incredibles. Ad averne di film così, ma la Pixar mi ha abituato a molto di meglio.

- The Darjeeling Limited
Questo film di Wes Anderson è un capolavoro, non ci sono cazzi. È difficile da spiegare, ma è semplicemente un piacere da vedere. Non c'è una singola cosa fuori posto: gli attori sono grandiosi, la colonna sonora è splendida, i colori sono incredibili. Guardatelo e basta.

- Michael Clayton
Bel thriller di Tony Gilroy che mette su schermo le ottime performance di George Clooney, Tilda Swinton, fresca di BAFTA per questo ruolo, e Tom Wilkinson. Appassionante, ben girato e mai troppo scontato.

- Bee Movie
Filmetto di animazione la cui vera, e unica, attrattiva è il doppiaggio di Jerry Seinfield. Per il resto sa tutto di già visto e già fatto, nettamente in meglio, dalla Pixar. Un misto di A Bug's Life e Monsters, Inc. senza l'inventiva e il brio della Pixar.

Tra i film da scegliere c'era anche Atonement, recente vincitore del BAFTA come miglior film, ma non me la sono sentita di guardarmi un film del genere in aereo. Avevo anche iniziato a vedere Paprika (non il film di Tinto Brass, bestie), ma l'abbiocco ha preso il sopravvento e non ce l'ho fatta e vederlo tutto. Sembrava interessante, peccato. Magari lo recupererò in futuro.

Unica nota di colore del viaggio è stato il mio vicino di sedile, un anziano giapponese che è riuscito a bere, nell'ordine, un whisky, un bloody mary, un bicchiere di vino e una birra dal servizio degli aperitivi a bordo alla fine del pasto, quindi nel giro di una mezz'oretta al massimo. Già mi aspettavo che saremmo dovuti atterrare da qualche parte in Russia per farlo scendere per ubriachezza molesta, ma invece si è comportato molto bene. Peccato.

Bon, è ora di prepararsi per andare in ufficio. Sono circa la 9.45 del mattino qui, è fa un freddo cane pure oggi. Crisbio.

Stavolta non sono in albergo, ma in un appartamento. Al più presto seguiranno foto e descrizione della casa tecnologica in cui mi hanno sistemato.
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